domenica 10 maggio 2009

MARCIA DELLA FONTE E FESTA S. VITO(SUBIACO)21-6- 2009



21 GIUGNO 2009

MARCIA DELLA FONTE

PROGRAMMA









FESTA DI SAN VITO E

XXIV MARCIA DELLA FONTE ( LOCALITA' SAN VITO SUBIACO)

21 GIUGNO 2009

ORE 9-9,3O INIZIO MARCIA
Manifestazione podistica Non Competitiva di Km. 5-10-17



ORE11,30 S. MESSA nella caratteristica Chiesa di S. Vito

a seguire

il Pranzo che sarà con "Menù base di Podista" costituito da un primo piatto "Cannolicchi", salsicce alla brace, vino, ciambelle all'anice, acqua della Fonte di S. Vito.

Seguirà una Festa campestre con tanta musica, balli, giochi, ecc. in piena atmosfera
campagnola.

Prenotate per tempo il "Buno Pasto " a quale costo? e' ..ad offerta libera.

lunedì 2 marzo 2009

CHIESA DI SAN VITO (Subiaco)









La chiesa di San Vito (Santu Vitu in dialetto sublacense) è sempre stata la chiesina della mia famiglia.
Infatti la chiesa insieme a vari terreni circostanti fu lasciata in eredità da nonno Lorenzo a mia madre Anna Quattrini. Negli anni successivi i terreni circostanti furono affrancati dai contadini ed a mia madre rimase la chiesa ed alcuni appezzamenti circostanti.
Quando ero piccolo negli anni 1957 e successivi a Giugno in occasione della Festa ci andavo con mio padre, poi la Festa fu smessa e la chiesa stava andando in rovina.
Fu allora che Bruno Malci amico di famiglia chiese a mia madre se autorizzava lui insieme ad altri volenterosi a riparare la chiesa e ripristinare la Festa.
Da allora la Festa si è tenuta ogni anno insieme a varie altre iniziative tra cui la marcia della Fonte che nel 2008 ha raggiunto la 23 edizione.
La costruzione della chiesa risale all'anno 1106 e fu successivamente ripristinata nel 1552 a cura dei monaci di Subiaco e del Sacro Speco come si può leggere nella lapide posta sopra l'ingresso . All'interno si trova un quadro di San Vito dipinto dal pittore sublacense Enzo Roberti, dopo che il qudro originale era stato distrutto da una volpe rimasta rinchiusa dentro la chiesina.
Sotto lo sperone di roccia sul quale è edificata la chiesa si trova una piccola fonte che la tradizione vuole sia stata fatta sgorgare dalla roccia ad opera del Santo le cui reliquie insieme a quelle di altri Santi sono riposte all'interno della chiesa .
VEDI SCHEDA SULLA FESTA DI SAN VITO

domenica 8 febbraio 2009

L'ISTRUZIONE E LA SCUOLA

Assistiamo ogni giorno a continue discussioni e proposte di soluzione circa l'insegnamento e su come devono essere gestite le scuole.
Rovistando tra i miei libri ho trovato alcuni passi che mi hammo fatto molto riflettere , dato il tempo passato, e che mi fanno dire: ma dopo mille anni stiamo sempre allo stesso punto?
"Picchiare gli scolari è un errore, il ragazzo è come un albero che per crescere bene non deve essere compresso e soffocato."
Gesù stesso si è proposto come modello attivo di allievo ed a dodici anni si è presentato replicando ai professori che erano i dotti del Tempio.
Questi precetti educativi risalgono agli anni 1000 e sono di Anselmo d'Aosta (1033-1109) e dello spirito d'insegnamento di S. Benedetto.
Ma in quegli anni si parlava anche dell'istruzione gratuita (Il Concilio Lateranense III nel 1179 già ordinava l'istituzione di una scuola elementare gratuita in ogni sede vescovile).
Altro aspetto sviluppato in quegli anni è il principio che dallo spirito di gestione tra professori e studenti, che si trovano uniti nella conquista e nella difesa di un'autonomia fondata sulla consapevolezza del valore universale del sapere ,nascono le Università.
Oggi, dopo quasi mille anni, si parla ancora di scuola gratuita, si parla del conflitto tra studenti e professori, si vedono gli studenti come "rivoluzionari e perditempo" e non come portatori di nuove idee e capaci di dare muova linfa alla nostra società .
Sorge pertanto una domanda: ma questi mille anni sono passati invano?
Possibile che oggi , principi attuati già nell'anno mille vengano rimessi in discussione?

giovedì 22 gennaio 2009

CONCHIGLIE

Alcuni anni fa ho iniziato a passare alcune mattinate lungo la riva del mare alla foce del calambrone. Piano piano ho iniziato a trovare vari tipi di conchiglie, è nata così un'altra delle mie temporanee passioni: la raccolta delle conchiglie.
Quelle che trovavo sulla riva, conchiglie spiaggiate, erano principalmente di due tre tipi, poi ho trovato alcuni cavallucci marini, alcune madrepore ed altre ancora.
Dopo una grossa mareggiata ho raccolto un secchio di conchiglie ancora vive, portate a casa è stata una bella impresa farle seccare e poi pulirle (non vi dico il puzzo).
Per integrare la varietà della raccolta , ogni mese andavo im un negozio di Livorno, che vendeva conchiglie di tutto il mondo e ne compravo due o tre alla volta.
Alla fine la mia raccolta è divenuta abbastanza grande, ma la passione si è affivolita e le conchiglie sono state tutte riposte in scatole di cartole ben imballate e messe nel ripostiglio.
E' finita la passione, niente più camminate invernali lungo la spiaggia niente più raccolta di conchiglie.
Infatti era partita un'altra idea "Collezionare Francobolli".

mercoledì 14 gennaio 2009

I FUNGHI


Una delle passioni maggiori che ho avuto durante la mia vita, è stata la micologia. Ho iniziato quasi per gioco, andavo dietro a mio suocero "Nonno Peppe" che mi portava per i boschi della Garfagnana a racogliere vari tipi di funghi, in particolare i "Porcini" .
Alle mie domande perchè questo fungo era buono e perchè quell'altro non lo era, mi rispondeva con un sorrisetto sulle labbra "perchè lo dico io!!" .
D'altronde lui andava a funghi da quando era piccino ed era molto accorto (cosa che ho meglio compreso in seguito) raccoglieva infatti solo quelle due tre specie che conosceva benissimo. Io da parte mia spinto da quella risposta ho trovato nel gruppo Micologico Bresadola di Livorno , il luogo dove a poco a poco ho imparato a conoscere, rispettare e raccogliere i vari funghi. L'insegnate principale è stato il Dr. Mazzolai che alle lezioni in aula univa anche bellissime passeggiate domenicali micologiche nei dintorni di Livorno, Cecina e Donoratico. Poco alla volta le mie raccolte sono migliorate, anche se devo dire si sono anche affinate, raccoglievo solo funghi sani, senza difetti e della gradezza giusta, il cesto si riempiva quel giusto che mi bastava senza mai esagerare.
Ora quando vado a funghi, porto la macchina fotografica, respiro l'aria del bosco ricordando i consigli di Nonno Peppe :
- Quando si va a Funghi Bisogna guardare per terra;
- A Funghi ci si va quando cenno;
cammino sempre nel pulito, lungo i sentieri, dove c'è sempre qualche amico funghetto che mi aspetta per essere raccolto.