domenica 8 febbraio 2009

L'ISTRUZIONE E LA SCUOLA

Assistiamo ogni giorno a continue discussioni e proposte di soluzione circa l'insegnamento e su come devono essere gestite le scuole.
Rovistando tra i miei libri ho trovato alcuni passi che mi hammo fatto molto riflettere , dato il tempo passato, e che mi fanno dire: ma dopo mille anni stiamo sempre allo stesso punto?
"Picchiare gli scolari è un errore, il ragazzo è come un albero che per crescere bene non deve essere compresso e soffocato."
Gesù stesso si è proposto come modello attivo di allievo ed a dodici anni si è presentato replicando ai professori che erano i dotti del Tempio.
Questi precetti educativi risalgono agli anni 1000 e sono di Anselmo d'Aosta (1033-1109) e dello spirito d'insegnamento di S. Benedetto.
Ma in quegli anni si parlava anche dell'istruzione gratuita (Il Concilio Lateranense III nel 1179 già ordinava l'istituzione di una scuola elementare gratuita in ogni sede vescovile).
Altro aspetto sviluppato in quegli anni è il principio che dallo spirito di gestione tra professori e studenti, che si trovano uniti nella conquista e nella difesa di un'autonomia fondata sulla consapevolezza del valore universale del sapere ,nascono le Università.
Oggi, dopo quasi mille anni, si parla ancora di scuola gratuita, si parla del conflitto tra studenti e professori, si vedono gli studenti come "rivoluzionari e perditempo" e non come portatori di nuove idee e capaci di dare muova linfa alla nostra società .
Sorge pertanto una domanda: ma questi mille anni sono passati invano?
Possibile che oggi , principi attuati già nell'anno mille vengano rimessi in discussione?